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domenica 11 agosto 2013

Pensieri...

Il mio sogno si è esaudito.
Un sogno durato 800 chilometri, il mio sogno nel cassetto.
Partire con questa meta così lontana è spiazzante, a tratti fisicamente e mentalmente impossibile.
Ricordo i primi 5 chilometri sui Pirenei, l'arrivo alla madonnina, la salita mi tratteneva il fiato e in lontananza scorgevo la statua.
 
Ho avuto un forte richiamo e mi sono diretta proprio ai suoi piedi. Lì la mia prima preghiera, lì la prima forte emozione. La richiesta di farmi trascorrere questi giorni in serenità e in salute, la richiesta di "farmi andare lontano" e di starmi vicino.
La mia prima tappa è stata la più bella, la più sentita perché spaventata, con un senso di solitudine unico e palpabile.
È quella che mi è rimasta addosso come una seconda pelle per tutto il tempo.
Ero spaesata, ma finalmente certa di avere davanti a me l'inizio di un'avventura tutta mia, un lungo percorso interiore da affrontare con serenità affidandomi al caso, ed al volere di Qualcuno che mi guidasse.
Un viaggio perseguito per anni, sognato e fortemente voluto.
Il mio zaino era pesante, troppo.
Ci avevo messo dentro tutte le mie paure, le mie incapacità, i miei nodi, le mie tensioni e i miei propositi. Mano a mano lo zaino è diventato più leggero, mi sono serviti 800 chilometri per liberarmi completamente della pesantezza di alcuni vincoli castranti.
Ora lo zaino fa parte di me, è leggero, è sporco, è vissuto.
È stata la mia casa per un mese e all'inizio un grosso vincolo. Riuscire a portare sulle mie spalle tutto ciò che mi potesse servire per 30 lunghi giorni non è stato facile e mano a mano mi sono "spogliata" dei pesi.
Ho capito che serve poco, pochissimo, quasi niente per andare avanti.
Il resto è fumo, è vincolo, è pesantezza.
Basta una grande convinzione, basta credere fortemente in quello che si fa per riuscirci e un paio di scarpe comode...
Solo questo serve per andare lontano. 
Tanti incitamenti, l'aiuto di chi faceva il tifo per me, sentire certe persone lontane tanto vicine, sapere che credevano in me mi ha dato la forza per andare avanti.
Poi, il momento di debolezza, gli ultimi 100 chilometri, (vedi 27' tappa) la fatica di sopportare ciò che creava in me nervosismo. Il mio "down"... e come nella vita di tutti i giorni eccoli lì, pronti a tirarti le pietre e a suggerirti umiltà da personaggi mai visti e conosciuti.
Dicono di avermi seguito dall'inizio, ma sono comparsi nel momento di puntare il dito.
Pronti a giudicarti per una debolezza. 
I soliti benpensanti che redarguiscono e classificano: "Tu non sei una pellegrina, sei un'avventuriera". 
Io sono Licia, mi basta sapere questo. 
Sono serviti anche loro...mi hanno aiutato all'umiltà, all'umiltà di dover accettare ciò che non sempre scorre insieme al mio stesso fluido. 
 
Il ritorno alla vita reale non è stato facile, ma bello.
Innanzitutto ho apprezzato e sognato le lenzuola del mio letto, le mie cose, il mio bagno...
Sono di una serenità serafica.
Mi potrebbe investire un treno, troverei la forza per rialzarmi.
Sono calma, rilassata e faccio le cose con molta lentezza.
Sto lontana dalla gente che urla e dal telegiornale.
Solo che c'è un grosso problema: se non cammino vado in astinenza!
Ho bisogno di camminare, è necessario.
Al ritorno a casa, dopo il volo, avrei dovuto fare un pezzo di strada in macchina, tre o quattro chilometri sotto al sole. Li ho voluti fare a piedi! Ogni giorno cerco di camminare un po' e di stare attenta al cibo, vorrei non riprendere i due chili persi.
Ho tanta voglia di tornare a correre, passato l'acido lattico, lo farò!
 
Purtroppo le mie foto non riescono a sprigionare i profumi della natura che ho respirato, odori unici, forti, leggeri, flebili, fortunatamente neanche le puzze degli umani respirate negli albergues!
Sarebbe stato un quadretto perfetto.
 
Quello che mi ha pesato di più è stata proprio l'eccessiva promiscuità durante la notte e la poca igiene di alcuni ostelli.
Ciò che ho amato di più sono stati gli straordinari e sempre diversi scenari che la Spagna mi ha regalato e tutte le persone che ho incontrato, con le quali ho stretto rapporti molto belli, unici.
Un rapporto unico quello con Roberta, che Qualcuno mi ha mandato non a caso, perché ha avuto tutto quello che mancava a me (Imodium a parte!)
Grazie Roby!
 
 

2 commenti:

  1. Ora che il tuo cammino é finito, dopo averti seguito in 'religioso' silenzio per tutta la sua durata, posso solo dirti due parole: GRAZIE LICIA! Grazie per aver condiviso tanta parte di te, grazie per averci donato te stessa!
    ... e in bocca al lupo per il prosieguo del tuo cammino nella vita ;)
    Stefano

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  2. Ciao Stefano, io ti ringrazio della fedeltà.
    Buen camino anche a te!

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