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mercoledì 7 agosto 2013

2 giorni a Barcellona prima del ritorno alla vita reale



Due giorni da mio fratello a Barcellona prima del rientro a Roma. 
Ieri mattina in preda ad un sonno ed una stanchezza accumulati mi dirigo all'aeroporto di Santiago, è ancora buio e già dal prezzo della colazione mi accorgo che qualcosa è cambiato. 
Appena mi siedo al mio posto cado in un sonno profondo disturbato solo dalla spinta della partenza dell'aereo mobile. Se penso che fino ad un mese fa avevo il terrore dei voli, devo dire che il sonno è davvero profondo. 
Sono fuori dal Cammino, me ne accorgo dallo sguardo della gente che mi circonda, è tristemente diverso, distante, freddo, tirato, assente. 
Barcellona mi accoglie con un caldo infernale da non farmi respirare. 
Stanotte a Santiago ho dormito col pile! 
Mi preparo alla vita reale. 
Seguo le coordinate di mio fratello e lo raggiungo fuori dal lavoro. 
Lo abbraccio forte forte e mi libero in un pianto spontaneo di felicità. 
Profuma. Profuma di buono. È da tanto che non abbraccio qualcuno che profuma! 
Lui mi guarda tra lo stupore e il divertito e mi dice:"Che hai fatto ai capelli?" Oddio, la mia testa deve essere un vero disastro. 
Lo guardo e mi sembra più bello del solito. 

Mi lascia le chiavi di casa e lo saluto. 
La casa è nuova, non l'ho mai vista, carina, piccola, pulitissima. 
Mi godo una doccia in un bagno tutto mio, in un ambiente pulito. Poi mi faccio lo shampoo e festeggio anche col balsamo (prima lo avevo centellinato per il peso). 
Tornano i miei ricci!!! 
Già apprezzo alcune cose che prima mi sembravano scontate e mi trovo a piangere spesso...di leggerezza. 
Non ho una "bella cera", allo specchio mi vedo stanca. 
Mio fratello mi fa trovare il frigo pieno e dei dolcetti di benvenuto, forse avrà pensato che mangiavo poco.. (Si è sbagliato!) 


Poi arriva, facciamo una bella lavatrice con doppia razione di disinfettante e via, fuori, in giro per Barcelona. 
La città è stracolma di gente, piena di vita, troppa per me. Mi sento disorientata. Donne truccate, unghie laccate, tacchi, orecchini. Macchine. Gente che urla. Caldo asfissiante. Semafori da rispettare (è dura questa!), scale mobili. 

Senza zaino le mie gambe volano, sono una scheggia! Poi entro in un negozio, provo un vestito, bianco, lungo, molto easy, lo compro. Per fortuna le "buone abitudini" non sono cambiate! 
Stasera offre la cena mio fratello, mi va grassa! 
Mentre camminiamo cerco di raccontargli la mia avventura, spesso mi guarda con gli occhi lucidi. 
Direzione Barceloneta. 
Che figata! 


Ci sediamo in un posto carino, all'aperto vicino alla passeggiata. Ordina lui. 
Non ne posso più di "menù del peregrino" o di "platos combinatos" a 10€. 
Arrivano i piatti e li gusto piano, che delizia, questo sì che è mangiare, altro che "bocadillos de tortilla", grande Primo!
Ci scoliamo un litro e mezzo di vino e usciamo storti entrambi, sparando cazzate. 




Il caldo umido mi fa rimpiangere il clima del nord della Spagna, altra nottata in preda all'insonnia. 
Mi sono venute tante bolle sul collo, punture d'insetti? Sfogo cutaneo? Allergia alla vita reale? 
Faccio tutto con estrema lentezza poi mi butto nelle vie di questa città. 
Ritorno a Paseig de Gracia, una via che amo. 



Mi guardo nelle vetrine mentre passo ed ho bisogno dei miei abiti. È più di un mese che giro con tre Tshirt, due pantaloncini, tre mutande e tre paia di calzini. Ho bisogno di tornare donna e di ripristinare la mia immagine. 
Il Cammino rende gentili dentro, ma abbrutisce esteriormente. Mi sento brutta anche se ho una buona dose di menefreghismo che mi fa camminare con un certo orgoglio. 



Decido di visitare la Sagrada Familia, sempre vista esteriormente, mai internamente. Un'ora e mezza di fila. Mi sento molto più paziente e senza ansie. Attendo il mio turno, senza sbuffare, in compagnia dei miei pensieri. 
Entro ed è uno spettacolo per gli occhi. 
Deve essere stato un geniaccio  'sto Gaudì. 










Le conchiglie ormai mi perseguitano! 





Gli amici mi chiamano, mi aspettano in Italia. È ora di tornare, lo sento. 
Giro padrona della strada, mangio velocemente in un panino in compagnia di questa signora dall'aria molto poco preoccupata dal colesterolo. 


Torna mio fratello e concludiamo con una lunga passeggiata costeggiando il mare. Mi ha ringraziato per averlo fatto camminare in questi due giorni! 
Festeggiamo con tapas e con altra bibita: sangría de Cava. 


Torniamo a casa con un'ebrezza etilica come ieri sera in una metro superaffollata. Domattina dopo 35 giorni di Spagna tornerò in Italia. 
Civitanova mi starà ancora più stretta dopo questa esperienza...ma ho già programmato una prossima escursione! 

Ho un terribile bisogno del MIO letto, assolutamente, sono 35 giorni che me lo sogno...e un caffè italiano! 

15 commenti:

  1. In primis un salutone a Primo! Paradossalmente questa parte del blog mi incuriosisce quasi più della precedente, forse perché può dare altrettanti spunti e motivi di riflessione come ce ne ha dati la prima parte... in fondo il viaggio continua visto che - più o meno consciamente - siamo un po' tutti pellegrini
    LM

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    1. Luigi è un percorso che non dovrebbe terminare mai, vai parti...
      Se ti servono consigli chiedi pure.
      Un abbraccio!

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  2. Ora inizia il cammino a casa: buen camino, Licia!!!

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    1. Grazie Daniela, vedremo che risvolti avrà il Cammino, sono curiosa...
      Buen Cammino anche a te...

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  3. Besos Licia Besos e fai un buon Camm..... mmmmm !!!!!! rientro !!

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  4. Bhe direi che migliore conclusione al tuo Cammino non ci poteva essere: trovare un pezzo del tuo cuore (tuo fratello) che vive all'estero e che non vedi di sicuro molto spesso. Magari anche questo è Cammino, ritrovare il senso della famiglia. Penso che sei stata bravissima a scrivere e pubblicare tutte queste pagine nel tuo blog e che magari un pochino ci hai arricchito anche a noi che ti abbiamo seguito con entusiasmo. Grazie Licia spero che la felicità così rara nella vita ti segua ovunque ti portino i tuoi piedi e le tue passioni. Un abbraccio da Piè Veloce!

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    1. Fabri hai un animo talmente sensibile che sei riuscito a "starmi vicino" con tante attenzioni durante tutto il percorso.
      Se ho trasmesso qualcosa, ne sono contenta, il mio fine era quello di appuntare sensazioni, se sono passate entusiasmando, è sicuramente un valore aggiunto!
      Ti abbraccio amico mio!

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  5. Eccoci arrivati alla conclusione della tua avventura! Bella, bella davvero e grazie di avermi riportato sul Cammino. Completando la lettura del viaggio avverto un senso di stanchezza e una voglia di ritornare alla vita di tutti i giorni, ci può stare. Tempo fa ti dicevo che il momento più bello del cammino è inevitabilmente anche quello più malinconico. Ogni volta che ho percorso gli ultimi chilometri del Cammino ho sempre provato questa duplice emozione, e una volta giunti davanti alla cattedrale mi sono sempre sentito invaso da una forte gioia di aver concluso il cammino, ma anche da una profonda tristezza che tutto fosse finito. Nei prossimi giorni ritornerai a casa a rifare le cose di sempre, ad incontrare le persone di sempre. Molti sostengono che l'esperienza del cammino ti cambia la vita, anch'io tempo fa lo pensavo, ma poi ho maturato una mia convinzione che la vita cambia nel momento stesso che cominciamo a sognare di fare il cammino, perchè il cammino, e te ne renderai conto rileggendo il tuo blog, lo si comincia a fare nel momento stesso in cui in noi nasce il desiderio di percorrerlo. Sono felice per te e per l'esperienza da te vissuta, ti considero anche se abbiamo percorso in cammino in momenti diversi, una compagna di pellegrinaggio, così come tanti ne ho conosciuto e di cui conservo un felice ricordo. Dall'alto della mia esperienza sul cammino, voglio avvertirti però che già nei prossimi mesi sarai vittima di quella che si chiama sindrome da astinenza di Cammino! Ti avverto che non esistono medicine, e l'unica cura efficace è quella di riempire lo zaino e rimetterti in viaggio per Santiago! Io sogno da un po per l'anno prossimo di rimontare le borse sulla bici e percorre il Cammino della Plata. Il desiderio e forte e speriamo che il tutto si possa concretizzare per ritornare ad abbracciare S. Giacomo. Un caloroso abbraccio come solo i compagni di cammino si possono scambiare. Ciao

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    1. Caro Nino, in effetti alla fine ero stanca, tanto. I giorni succesivi ovunque mi appoggiassi mi addormentavo... Ero stanca delle camerate, dei letti in comune... 35 giorni di cammino sono pesanti, ma rendono leggeri. So che sai a cosa mi riferisco...
      La mancanza c'è ei l'idea di riprogettare qualcosa per il prossimo anno pure.
      Vorrei solo che questo stato di "grazia" regalato dal Cammino rimanga sempre con me, ho paura che la vita di tutti i giorni possa portarmelo via.
      Anche se non ti conosco ho apprezzato le tue parole, grazie!
      Un abbraccio pellegrino!

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  6. licia non ho più parole !!! sono felicissimo per primo che ai portato a termine questo meraviglioso cammino "e grazie per averci trasportato anche a noi" poi che ai potuto abbracciare tuo fratello "a pelle troppo giusto" poi che presto potrai anche riabbracciare il tuo letto e tutte le persone a te care !! per ultimo mi sento un pò triste perchè per me era diventato un vero appuntamento quotidiano il tuo blog !!! comunque veramente grazie di tutto ma sopratutto grazie che esisti !!! CIAO PELLEGRINA !!!

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    1. SImo, adesso è arrivato il momento di conoscerci di persona!

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  7. per quanto riguarda le bolle sul collo credo siano le famigerate cimici del camino.
    okkio a non portartele a casa...

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    1. No Guido, per fortuna era solo uno sfogo alimentare, ora sono sparite... Le vesciche invece hanno lasciato il segno!!! ;-)

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  8. Ho letto ora st'ultimo post, grazie per le belle parole che hai avuto per me. Ti voglio bene, un baciotto. Primo :-)

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