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lunedì 10 giugno 2013

Perché il Cammino.

Ricordo precisamente il momento in cui l'idea del Cammino di Santiago s'impossessò di me.
Luglio 2010, a cena in un locale di Civitanova con Andrea e mio fratello in una delle sue rarissime trasferte italiane. Ricordo che parlando fu un'esplosione di energia, un po' come tutte le mie passioni, nascono dal nulla, da un particolare, da un piacere, da una "visione". Da quel momento l'idea non mi ha più abbandonato. L'ho sempre seguita, cercata...è stato un richiamo.
Ho iniziato a leggere, ad approfondire, ad interessarmi sempre di più.
Ho ripreso il mio vecchio libro di Coelho: "Il Cammino di Santiago", che non sono mai riuscita a terminarlo, non ce la faccio, mi risulta pesantissimo.
Poi ho trovato le avventure di un giornalista tedesco: Hape Kerkeling "Vado a fare due passi", di Marco Deambrogio "Le tre vie della vita", la guida di Terre di Mezzo; gli innumerevoli siti su internet, soprattutto www.pellegrinando.com, i video e il film di Emilio Estevez con Martin Sheen: "Il Cammino per Santiago".




Man mano che leggevo saliva il desiderio di fare questa avventura, sentivo che su quei percorsi avrei trovato qualcosa per me, che mi avrebbe riempito l'anima.
Ho voluto incontrare persone che lo hanno già fatto e il loro sorriso beato non faceva che amplificare il mio desiderio. Quei volti mi dicevano molto di più...
Sapevo che dentro di me l'idea avrebbe preso piede e che un giorno mi sarei messa in viaggio.

Poi l'inverno. Un inverno molto solitario e contrastato. Un inverno lungo, freddo ed essenziale. Amici molto pochi, ma buoni, molta famiglia e...tanta lettura. Leggere l'entusiasmo di chi lo aveva già fatto, la carica emotiva che aveva lasciato ha riempito le mie giornate uggiose, poi...dopo una settimana di crisi emotiva, il 19 febbraio sono andata sul sito di Ryanair ed ho prenotato un volo solo andata Roma/Bordeaux per il 3 luglio 2013. Subito è scattata l'adrenalina, subito mi sono rasserenata. Per come sono fatta, comprare un volo mi avrebbe messo in condizione di partire senza nessun dubbio.
E infatti da quel giorno sono in cammino...

Fortunatamente ho due mesi di vacanza e mi posso permettere di farlo.
Trascorrere per l'ennesimo anno luglio ed agosto sul lettino al sole a parlare di niente non mi allettava, anzi mi rendeva ancora più strana ed inconcludente. Ho sempre avuto la sensazione di perdere tempo prezioso, ho troppa energia per starmene a fare niente.

Quindi tra 23 giorni esatti salirò su quell'aereo.