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giovedì 1 agosto 2013

29' tappa: San Xulián do Camino/Salceda (38 km)



Ore 6. Buio pesto. Nebbia fitta. 
Usciamo tutti e cinque insieme. 
La mia torcia da testa non riesce ad illuminare bene per le tante goccioline che ci bagnano. 
La strada è buia e si cammina percependo lo spazio. 
Silenzio. 
Ho paura. 
A terra un sentiero impervio ci suggerisce la direzione. 
Non voglio stare dietro, ho paura. 
Ho la stessa sensazione che si percepisce nel film "The Blair Witch Project": panico. 
Gli altri mi prendono in giro, ma nello stesso tempo questa sensazione mi esalta. 
Il chiarore tarda ad arrivare e ciò che ci riserva è un paesaggio lunare: 
La natura si sveglia e il gallo canta. 
A Leboreiro, definito nell'antichità come Campus Leporarius o campo delle lepri, scorgo un cabeceiro: un cesto gigantesco che, come gli horreos, si utilizzava per conservare il granoturco. 
Poco dopo attraversiamo Melide, ma è una cittadina che non mi ispira molto, quindi tiriamo dritti. 

Veniamo rapiti da una banchetto pieno di banane, acqua, fragole, noci, dolci e lamponi... Pausa obbligatoria. 
Ci rifocilliamo e ripartiamo. 
Le gambe vanno veloci, oggi in particolar modo. Il conto alla rovescia mi gasa e metto il turbo. 

È un conto inesorabile...che mi trasmette forza, tanta. Aver percorso tutti quei chilometri mi fa sentire invincibile. 

Sono le 14 ed è l'ora per mangiare sia per gli spagnoli che per noi. Ci fermiamo ad Arzúa in una "pulperia", pesce fantastico, ma ci ha appesantito eccessivamente tanto che ripartire è quasi una punizione sia per i muscoli che per gli stomaci. 

Tania rimane qui, noi proviamo ad andare più avanti; dopo la prima mezz'ora di affanno digestivo, le gambe vanno da sole, ormai il corpo è abituato. 
Mi chiedo: cosa farò al ritorno per disabituarmi a tutto questo movimento? 

Amo gli alberi di eucalipto, emanano un odore meraviglioso... 

Poi ci rendiamo conto che non esistono albergue per dormire e i pochi esistenti sono tutti già al completo. 
Bisogna camminare per poter trovare il letto, bisogna guadagnarselo!!! 
Cammina cammina ci rendiamo conto di aver fatto 37 chilometri. 
Bisogna fermarsi... 
È troppo caldo, non si respira. 
Dopo molto arriviamo...albergue carino, pochi letti e...noi! 
Cena, come sempre internazionale, special guest: Bob, from Los Angeles! 

Domani sarà un grande giorno...