Il paesaggio cambia ancora una volta, si sale di quota. Le mesetas sono quasi tutte ad 800 metri slm. 
Notare polpaccetto da runners e non da minigonna; quante soddisfazioni mi danno! 
Purtroppo ho già fatto colazione, altrimenti non sarebbe mancato nulla. 
Un tratto molto tranquillo mi porta fino al suggestivo crucero de Santo Toribio, un eccellente punto panoramico che si apre sulle città di Justo de La Vega e Astorga. 
Ed arrivo ad Astorga verso le 10:30. Vanta di origini romane da quando era un accampamento militare durante le guerre cantantabriche (29/19 a.C.)
Pranzetto non c'è male! 
Dopo questa pausa, riprendo a camminare, anzi a saltellare dal dolore...ma il paesaggio cambia lentamente. Si sale, arriva il verde e le montagne, e io amo quello che vedo! 
Purtroppo è bello solo in nome perché in questo paese oltre al wifi non è arrivata quasi nessun segno di civiltà. Manco un alimentari, due bar tristi.
Quest'inverno in qualche racconto ho letto una delle tante metafore del Cammino: la prima parte, quella dei Pirenei rappresenta il distacco dalla realtà, le Mesetas sono la morte e la parte finale, la rinascita. Mi piace tanto questo accostamento perché non è così sbagliato.
La parte delle Mesetas è terminato mi spaventavano tanto, ma non sono poi così male, anzi...fanno riflettere!
Salendo attraverso una fattoria, ma i piedi tornano a farmi male, credo che le vesciche mi lasceranno a Santiago.
Forse devo scontare più peccati di quello che penso! ;-)
Le talloniere hanno avuto il solo risultato di aumentare le vesciche, niente di più. Ma vado avanti e stringo i denti.
Salgo ancora e il mio altimetro fa 900 m slm.
Altro luogo di ristoro molto particolare.
Trovo il cantante dell'inno del Cammino ed inizia a strimpellare una canzoncina troppo buffa. Peccato che non posso inserire video, altrimenti...
Municipio di Astorga.
Fino a quando ritroviamo il nostro amico Luigi:
Sullo sfondo il palazzo episcopale, oggi museo del Cammino, opera del geniale architetto Gaudì.
I sandaletti da tedesca si vedono? Perché li sto nascondendo. Ormai anche loro mi fanno le vesciche.
Cattedrale de Santa Maria del XV sec.
Tra i tanti aspetti positivi del Cammino c'è il "magnare" spesso e bene senza sentirsi in colpa perché brucio a "rotta di collo". Ogni sosta è buona per tapas e cerveza a litri, ormai non mi dà più neanche alla testa. Io e un muratore affamato siamo la stessa cosa, infatti non credo dimagrirò tanto... :-)
Sono le 16, Luigi si ferma prima, io mi sparo altri quattro chilometri, fino ad arrivare a El Ganso. Mi piace tanto questo nome!
complimenti per tutto quello che documenti e scrivi ti sto' seguendo dal primo giorno ,fra una settimana tocchera a me la partenza ,non vedo l'ora
RispondiEliminabuen Camino
Continuo ad incuriosirmi ed a fare il tifo per te. Sento lamentarti tanto per i piedi e immagino che questo sia il prezzo da pagare per il tuo Cammino. Magari Licia quando tornerai alla tua vita di tutti i giorni avrai nostalgia anche di quelle.....Vedo paesaggi che cambiano e penso ai km che stai facendo. Che magnifica macchina che è il ns. corpo. Certo la perfezione sarebbero dei piedi senza vesciche. Ti abbraccio forte e continuo a seguirti e a tifarti. Vai Licia, Vai!
RispondiEliminaoh Licia, che spavento l'incidente del treno. Quando l' ho sentito il mio pensiero è stato per te, ma tu di certo non eri su quel treno e neanche eri li in quel momento ma quando si sentono queste cose si pensa subito alle persone che si conoscono. Sono veramente tanto triste. Forse perché si pensa che in "Quel" Luogo fuori dal tempo non potrebbero succedere le cose di sempre...un abbraccio, Gianna
RispondiEliminaDaje Li'!!! eh leggevo, a cervisia gli stai dando sotto, nn l'avrei mica detto... Saprai dell'incidente, come diceva Gianna anche nel nostro caso il pensiero è corso subito a te...
RispondiEliminaalla proxima tappa!
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